Impianti di CAFC > Centrale di telecontrollo

Descrizione

L'intera rete di distribuzione idrica gestita dal CAFC è sottoposta a un monitoraggio continuo grazie a un'unica centrale di telecontrollo che, dopo aver operato a Molino del Bosso fino al 2012, è stata trasferita presso la sede principale di Udine. Questo centro operativo, dotato di sistema SCADA (da cui prende il nome), supervisiona in modo automatico e continuo, 24 ore su 24, tutti gli impianti, svolgendo vari compiti: invia comandi a pompe e valvole lungo le condutture, acquisisce e registra i parametri più significativi (portata, pressione, livello dei serbatoi, stato delle apparecchiature), offre la possibilità di intervenire in caso di allarmi o di anomalie sia da postazione remota sia attivando le squadre di intervento reperibili. Un unico operatore, con l'aiuto di un quadro sinottico attivo, sovrintende al funzionamento dell'intero sistema idrico.

I sistemi di telecontrollo rivestono una notevole importanza nella gestione degli acquedotti, anche perché nel tempo la funzione del telecontrollo è cambiata. All'inizio si trattava principalmente di comandare il funzionamento di pompe e pozzi in relazione ai livelli dei serbatoi per evitare sprechi di acqua e di energia elettrica, successivamente con l'avvento dei sistemi computerizzati è stato possibile analizzare in tempo reale le variazioni dei vari parametri ricavando informazioni utili al dimensionamento di nuove tratte, all'analisi delle perdite, ecc. Oggi tutti i dati raccolti vengono elaborati e resi disponibili all'interno di un archivio storico, utilizzabile per calcoli statistici sui volumi sollevati, le portate istantanee, le pressioni nelle condotte e la cronistoria degli allarmi intervenuti.

Il telecontrollo permette di intervenire, in caso di guasto dei dispositivi, prima che una situazione critica si rifletta sulla qualità del servizio e consente, grazie all'analisi dei dati raccolti, di prevedere in anticipo il verificarsi di anomalie nella rete, ponendovi rimedio, quando possibile, e salvaguardare così il funzionamento dell'acquedotto stesso.

Gli obiettivi raggiunti con il sistema di telecontrollo sono rilevanti: consistono nella razionalizzazione del servizio, nella riduzione dei consumi e nell'incremento dell'efficienza dell'impianto, nella prontezza della risposta in caso di guasti e anomalie. La normativa sugli ATO (Ambiti Territoriali Ottimali) ha indotto la creazione di consorzi sempre più estesi, che spesso raggiungono bacini di utenza di centinaia di migliaia di persone e che altrimenti non sarebbero facilmente gestibili.

L'avvento del telecontrollo ha ridotto il numero del personale richiedendo però agli addetti una maggiore specializzazione. Negli impianti moderni poche persone qualificate sono in grado di controllare una vasta rete acquedottistica con ottimi risultati, sia in ordine alla qualità delle verifiche e dei comandi che alla rapidità di intervento in caso di necessità.

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